Cos'è
Ma l’amore dei deliani per la buona musica ha origini sicuramente molto remote.
Le antichissime novene di Natale e l’ancora più vecchia tradizione dell’ “Incontro” nel giorno di Pasqua erano animate da suonatori che sebbene privi di teoriche nozioni musicali riuscivano in qualche modo ad esternare l’innata passione per la musica della nostra gente che fin da tempi molto remoti ha voluto anche che l’accompagnasse fino alla tomba.
Nel 1860, Garibaldi sbarca a Marsala con i suoi Mille e quei nostri suonatori, pionieri del corpo bandistico di Delia, diventano i pionieri deliani del Risorgimento Italiano; si recano infatti in contrada “Grotta Rossa” incontro a Garibaldi che seguiranno fino ad Enna.
Nel 1864, un giovane durante il servizio militare ha l’opportunità di apprendere le nozioni elementari ed indispensabili della musica.
Quel giovane si chiama Angelo Talluto. Congedatosi da militare ha la brillante idea di formare a Delia un piccolo complesso bandistico al quale trasmettere quegli stessi elementi di musica che aveva appreso.
Il Talluto, da un lato mette in piedi molto celermente la sua banda perché attinge gli elementi da quel gruppo di suonatori già esistenti, d’altra parte lo va irrobustendo man mano con altri elementi fortemente dotati che la fortuna vuole quasi tutti della sua cerchia familiare.
Tutto questo negli anni porterà alla formazione di un nucleo di musicanti compatto, affiatato e competente che sarà determinante per una crescita costante quantitativamente e qualitativamente del corpo bandistico che malgrado le enormi difficoltà legate alle guerre e all’emigrazione non sarà, fino ad oggi, mai sciolto.
Per 40 anni quel gruppo di musicanti guidati da Angelo Talluto sarà una modesta banda di paese come ce ne erano tanta nella nostra Isola ma sarà anche una lunga scuola dove cresceranno e matureranno musicalmente i suoi 6 figli, alcuni suoi parenti appartenenti alle famiglie Vilardo, Palumbo e Patermo e molti giovani delle famiglie Carlino,Drogo e Riccobene. I risultati di questa lunga preparazione non si fecero attendere molto.
Nel 1900 Isidoro Talluto, figlio del fondatore, conseguito il diploma di maestro di musica sotto la guida dei valenti maestri Vessella e Cirenei direttore del famoso complesso bandistico dei carabinieri di Roma, ritorna a Delia, assume la direzione del corpo musicale e lo porta in breve e con grandi sacrifici a più di 50 elementi.
Questa nuova banda sostenuta dal comune di Delia che assume come impiegato il maestro Isidoro Talluto, fa il salto di qualità, gira tutta la Sicilia eseguendo concerti nelle più belle piazze dell’Isola. Calogero e Casimiro Vilardo con le loro trombe possono sfoggiare la loro maestria nella piazza Duomo di Catania; Luigi Talluto e Giuseppe Vilardo con i loro clarinetti suonano G. Verdi a Messina.
Nel 1910 la grave crisi economica che colpì la nostra nazione si fa sentire anche a Delia e nel 1913,spinti dal bisogno di guadagnare un pezzo di pane emigrano in Argentina alcuni tra i più valenti musicanti della nostra banda.
Si portano però dietro i loro strumenti musicali e pur lavorando approfondiscono le loro conoscenze musicali. Nel conservatorio di Resistenza Calogero Talluto diviene un buon direttore di banda e i nipoti Angelo e Giuseppe Patermo si diplomano rispettivamente in violoncello e filicorno tenore.
Nel 1920 Isidoro Talluto lascia la banda per tornare a Roma e prende il suo posto il fratello Calogero già rientrato dall’Argentina.
Anche sotto la guida di Calogero Talluto, eccellente compositore di più di cento marce tra sinfoniche, funebri e militari purtroppo andate irrimediabilmente perdute, la nostra banda conosce momenti di gloria nelle piazze siciliane.
Nel 1929 sempre per motivi di lavoro emigra in Francia, portandosi dietro un nutrito gruppo di musicanti quasi tutti della famiglia Drogo, e a Grenoble forma un complesso bandistico sotto la tutela dell’Ambasciata Italiana.
A Delia intanto assume la direzione della banda il più piccolo dei fratelli Talluto, Luigi che in un solo anno, con molti sacrifici e spirito di abnegazione ricompone la vecchia banda, decimata dai continui flussi migratori, con più di venti tra giovani e ragazzi e portandola a 42 elementi.
Nel 1939 il maestro Calogero Talluto, rientrato a Delia dalla Francia dove spirano i venti della II guerra mondiale, riprende la direzione della banda fino alla sua morte avvenuta nell’anno 1943. Nel dopoguerra la banda sarà divisa in due tronconi uno sotto la guida di due capi banda: Luigi Talluto e Luigi Giuliana Lupo.
Più tardi, dopo la guida del maestro G. Ferrara, fu presa in mano dal Prof. Angelo Talluto, maestro di corno, che congedatosi dall’orchestra della RAI di Roma, ne formò una di 45 elementi che porterà in giro per la Sicilia come gli zii Isidoro e Calogero.
Il maestro Talluto Angelo guiderà la banda fino al 1975 anno in cui si ritira per vecchiaia e affida la banda al maestro di Campobello di Licata Giovanni Marengo che guiderà la banda per soli due anni.
Nel 1977 un nutrito gruppo di giovani elementi, fuoriuscito dalla banda del Marengo, forma una nuova banda composta da 30 elementi guidati dai maestri Galiano e Farruggio mentre la vecchia banda nel giro di pochi anni cessò di esistere.
Il nuovo corpo bandistico chiamato “Petiliana” , nel corso di questi quaranta anni, è diventato per la comunità deliana una vera realtà musicale.
La banda è stata un momento di crescita culturale per tantissimi giovani che lungo tutti questi anni si sono accostati alla nobilissima arte della musica.
Essa, Infatti, è cresciuta numericamente in quanto in tutti questi anni ne hanno fatto parte oltre 140 elementi e oggi può contare oltre 50 musicanti in pianta stabile.
Anche qualitativamente la banda petiliana ha fatto notevoli progressi come dimostrano i riconoscimenti ottenuti con la partecipazione a molti concorsi e l’attuale presenza in essa di cinque diplomati e numerosi elementi preparati e competenti.
Il corpo bandistico Petiliana in questi lunghi anni ha avuto modo di farsi conoscere in moltissime cittadine siciliane ottenendo ovunque riconoscimenti e apprezzamenti.
Nel 2007 ha avuto anche l’ onore e il privilegio di recarsi ed esibirsi in Canada per la numerosa comunità deliana presente oltre oceano.
La trasferta transoceanica si è svolta a cavallo tra l’agosto e il settembre 2007, mentre nel novembre di quell’anno è stato festeggiato il trentennale della fondazione della banda da circa di ottanta elementi tra nuovi e vecchi musicanti che hanno suonato per le vie del paese e hanno concluso con un concerto in Chiesa Madre.
In quella occasione, sono stati premiati i componenti che avevano scritto e quelli che avrebbero continuato a scrivere le pagine della storia del corpo bandistico Petiliana.
L’8 settembre 2010 la storia dell’Associazione complesso bandistico Petiliana ha scritto la sua pagina più nera con la scomparsa a soli 66 anni del maestro Giuseppe Galiano.
La sua morte è stata un duro colpo per i musicanti, legati da un legame viscerale a quello che era sempre stato il loro ”padre” musicale e un grande amico.
Il maestro Galiano continua a vivere nei cuori dei suoi musicanti, continua a vivere insieme alla sua banda che, nel giorno dell’anniversario della morte, ha voluto dedicargli e intitolargli la sala prove.
Un altra pagina storica della banda Petiliana è stata la partecipazione al pellegrinaggio a Roma e all’udienza del Santo Padre Benedetto XVI assieme ad altre bande musicali, circensi, artisti di strada, madonnari organizzati dall’Anbima tra il 29 novembre e l’1 dicembre 2012.
Accompagnati dalla madrina Lina Riccobene e dalla guida spirituale della banda don Carmelo Carvello, la banda è stata accolta a Roma dal presidente onorario Lillo La Verde, giunto nella capitale dal Venezuela appositamente per l’occasione.
Nella mattinata di quel giorno i musicanti deliani hanno partecipato, nella Basilica di San Pietro, alla Santa Messa che è stata presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e che è stata concelebrata anche da don Carmelo Carvello.
In serata sono stati protagonisti della festa e dello spettacolo musicale in piazza del Popolo dove hanno suonato le musiche tipiche di Delia, dalle “ninnareddre” natalizie alla musica dell’ “Incontro” di Pasqua, riscuotendo tanti apprezzamenti sia dai responsabili dell’Anbima che da numerosi spettatori e specialmente dai tanti deliani trasferitisi a Roma.
Il giorno successivo, dopo la sfilata in Viale della Conciliazione, insieme ad altre 40 bande, i musicanti deliani hanno preso parte all’udienza pontificia nell’aula Paolo VI dove hanno ricevuto la benedizione del Santo Padre e, proprio in chiusura, mentre il Papa stava andando via, hanno cominciato a suonare le note dell’ “Incontro”, accompagnate dall’applauso ritmato dei circa 7000 presenti, richiamando l’attenzione del Papa che si è voltato, prima di abbandonare l’aula, per “ringraziarli” e porgere un ultimo saluto.
Il genere musicale del complesso Petiliana spazia dal Bandistico, al Classico e al Sinfonico.
COMPOSIZIONE ATTUALE DEL COMPLESSO BANDISTICO PETILIANA
MAESTRO DIRETTORE: M° Gioachino Farruggio.
FLAUTO e OTTAVINO: Elena Borzellino.
OBOE: Giuseppe Cumbo.
CLARINETTI: Dario Galiano, Debora Patermo, Miriam Perricone, Agata Borzellino, Vincenzo Calascibetta, Enza Bancheri, Ilenia Bancheri, Fabrizio Di Caro, Calogero Di Gregorio, Salvatore Rampulla, Sara Borzellino, Carla Cupani, Alisea Schlifò, Gabriele Genova, Alessio Galiano, Claudia Petrantoni, Milenia Noto.
SAX SOPRANO: Flavia Bancheri, Oriana Borzellino, Giuseppe Strazzeri.
SAX CONTRALTO: Giuseppe Rumeo, Dalila Patermo.
SAX TENORE: Rino Bancheri, Giuseppe Lo Cicero, Esmeralda Di Maria, Matteo Genova, Antonino Longo.
CORNO: Salvina Li Prizzi, Oleg Gallo.
TROMBA: Gioachino Farruggio, Giuseppe Borzellino, Franco Gallo, Filippo Borzellino, Salvatore Parisi, Calogero Bancheri, Calogero Emmanuel Noto, Luigi La Verde.
TROMBONE: Calogero Iannuzzo, Antonio Riccobene.
FLICORNO CONTRALTO: Carmelo Alessi.
FLICORNO TENORE: Salvatore Gallo.
FLICORNO BARITONO: Rino Bancheri, Carmelo Borzellino, Pierluca Lo Porto.
BASSO IN FA: Domenico Gallo.
BASSO IN Si b: Francesco Lionti, Calogero Gallo, Stefano Parisi, Emanuele Gallo.
CASSA & PIATTI: Salvatore Petrantoni, Giuseppe Provenzano, Giuseppe Falzone, Giuseppe Cumbo.
TAMBURO: Sebastiano Gallo, Calogero Lionti.
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